Si legge sul comunicato stampa dell’Agenzia delle Entrate del 29 luglio che ben il 93% dei cittadini ha scelto il modello 730 precompilato. In particolare, su 20,4 milioni di dichiarazioni predisposte dall’Agenzia delle Entrate, circa 19 milioni (il 93%) sono state inviate con il fai da te o tramite intermediari. Nel dettaglio: -\t17,6 milioni sono state inviate tramite CAF e intermediari;
-\t1,4 milioni sono state inviate direttamente dai contribuenti.
Ma, a giudizio di chi scrive, è proprio questo dettaglio che dimostra il fallimento e l’inutilità del 730 precompilato. Lo scopo era quello di non mandare i contribuenti dai CAF o dai commercialisti. Avrebbero ricevuto il 730 già compilato e, con un solo click, avrebbero spedito la dichiarazione. Ma, dai dati comunicati dalla stessa Agenzia delle Entrate, risulta che soltanto 1,4 milioni di contribuenti sono stati in grado di utilizzare la dichiarazione precompilata, quindi non il 93% ma soltanto un misero 6,8%.
Pertanto, su un totale di 19 milioni di contribuenti, ben 17,6 milioni, anche quest’anno, hanno pagato la parcella. E allora a che cosa è servito il 730 precompilato e, soprattutto, quanto è costata allo Stato (e quindi ai contribuenti) questa inutile operazione?