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Riflessioni sul 24 gennaio

Pubblicato da Admin in RIFLESSIONI · 24/1/2014 17:42:00
Finalmente è passato quello che è stato definito il “venerdì nero” per la casa. Oggi è stato infatti l’ultimo giorno utile per il pagamento della mini IMU e della maggiorazione TARES.
Negli ultimi giorni è successo di tutto. I Caf e gli studi commerciali presi d’assalto per la stampa dei modelli di versamento; il MEF che, a due giorni dalla scadenza, forniva ancora indicazioni sulle modalità di pagamento e sui soggetti obbligati; le interminabili file presso gli uffici postali e gli sportelli bancari; i bollettini recapitati in ritardo rispetto alla data di scadenza indicata; l’obbligo di utilizzare due bollettini per il medesimo adempimento di cui soltanto uno pagabile in banca.
Premesso che imposte denominate “mini” o “maggiorazione” non fanno fare una bella figura a chi le esige, forse, in un paese civile e democratico, il cittadino contribuente dovrebbe godere di un maggior rispetto ed avere almeno maggiori certezze sul come, quanto e quando pagare. E’ proprio il caso dell’IMU sulla prima casa: mentre il governo ne annunciava a gran voce l’abolizione, i comuni procedevano addirittura ad aumentarne l’aliquota, in modo tale da recuperare quei 60-70 euro a contribuente che, considerato il periodo, sicuramente avrebbe preferito spendere in altro modo.
Ebbene, anziché parlare dei falsi evasori, almeno questa volta, ci sarà qualcuno che chiederà scusa?
In questo caos fiscale da girone dantesco, viene alla mente proprio il sommo poeta, e con rammarico ci si accorge che nulla è cambiato da quando definì l’Italia una “nave sanza nocchiere in gran tempesta, non donna di province, ma bordello”.




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